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E’ iniziata ieri e prosegue fino al 1 marzo la Milano Fashion Week, uno degli eventi legati alla moda in Italia più attesi dell’anno. Per un’intera settimana, lo spirito della moda che pervade la città spinge molti consumatori ad acquistare capi e accessori per avere un look sempre al passo con le tendenze. È proprio in queste occasioni che è importante ricordare l’impegno che ognuno di noi deve assumersi per raggiungere piccoli obiettivi di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale.

In occasione della settimana della moda di Milano AWorld, l’App ufficiale scelta dalle Nazioni Unite a supporto della campagna per il contrasto alla crisi climatica ActNow, propone così alcuni consigli per ripensare e cambiare i nostri comportamenti di acquisto di abbigliamento e accessori.

Scaricando l’App è possibile accedere ad un percorso creato appositamente per questa settimana: il percorso affronta tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, alcuni aspetti importanti legati al tema, così da aiutare ognuno di noi a cambiare abitudini e agire da consumatori consapevoli.

Tra le buone abitudini segnalate all’interno dell’App c’è infatti quella di evitare il fast fashion: “Essere alla moda non significa sprecare. Comprare meno vestiti, fare acquisti di seconda mano, riparare i propri abiti e riciclare aiuta a risparmiare acqua e a ridurre gli sprechi”, spiega Alessandro Armillotta, CEO e co-fondatore di AWorld. “Spesso ci dimentichiamo che il settore della moda – in particolare il cosiddetto “fast fashion” – ha un impatto ambientale molto forte: basti pensare che la produzione di una tonnellata di vestiti nuovi genera 22,31 tonnellate di CO2, mentre una t-shirt di cotone da 110 grammi equivale a circa 1,250 litri di acqua consumati”, aggiunge Marco Armellino, Presidente e co-fondatore di AWorld.

L’industria della moda produce annualmente oltre l’8% dei gas serra e il 20% delle acque reflue globali. L’85% dei tessuti finisce nelle discariche o viene incenerito, sebbene la maggior parte di questi materiali possa essere riutilizzata (Fonte DEFRA).

Sette domande per capire se vestiamo eticamente

 

Ragionare su cosa e come consumiamo in abbigliamento può aiutare proteggere il Pianeta

In occasione di questa settimana, AWorld invita alla riflessione, chiedendo ai consumatori di porsi prima di procedere a un acquisto 7 semplici domande prima di proseguire con un acquisto.

  • Ne ho davvero bisogno?
  • Posso comprare un capo di seconda mano?
  • Da dove proviene questo acquisto?
  • Chi lo ha fatto?
  • Il prodotto è stato realizzato a km0 e in modo sostenibile?
  • Di cosa è fatto?
  • Questa azienda è trasparente?
  • Quanto durerà?

AWorld, l’App che guida gli utenti verso uno stile di vita più sostenibile, si affianca ai brand di moda che promuovono abitudini di consumo consapevoli, non solo perché azioni di questo tipo giovano al nostro Pianeta, ma anche per scardinare le dinamiche di produzione a basso costo che colpiscono in modo particolare i paesi in via di sviluppo.

Fonte: www.ambienteambienti.com

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